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Un grande professionista, un grande nome della chirurgia nazionale
Professore Achille Sicari
Bruzzano Zeffirio - Reggio Calabria - 25 Febbraio 2014. Il professore Achille Sicari è deceduto due giorni fa all’ospedale Versilia di Viareggio all’età di 83 anni. Il prof. Sicari si laureò nel 1956 a Roma in Medicina e Chirurgia; fu po
i a Perugia accanto al celebre professore Paride Stefanini e quando la prestigiosa Scuola medica si divise ed il professor Stefanini si trasferì a Roma, il professor Achille Sicari seguì a Pisa il famoso professor Mario Selli.
Nel 1969 vinse il concorso a Primario di Divisione di Chirurgia dell’Ospedale Civico di Carrara, dove prestò servizio fino al 2006, quando andò in pensione. Ha continuato, tuttavia, a lavorare, instancabile ed innamorato della sua professione, in tanti altri ospedali della Toscana e non fino a tempi recenti. In occasione della nomina di Primario a Carrara, da Bruzzano Zeffirio, suo paese di origine, partirono centinaia di telegrammi di congratulazioni, perché tutti i suoi concittadini hanno sentito il bisogno di esternargli il loro affetto ed il loro orgoglio per quella meritata affermazione professionale. Il prof. Sicari, infatti, era molto amato in paese, non solo per la sua eccezionale professionalità e per la spiccata personalità, ma anche per le sue grandi doti umane. Una famiglia, la sua, di medici, di farmacisti, e di notai, di apprezzati notabili del territorio reggino e non solo, ma lui era alla mano con tutti; schietto, semplice, naturale, spontaneo com’era faceva sentire a suo agio chiunque fosse davanti a lui.

Era legato a Bruzzano Zeffirio, che gli aveva dato i natali nel 1931, dove, in compagnia dell’inseparabile sorella Graziella, veniva spesso a trovare l’anziano padre, l’indimenticato dottore Francesco Sicari, valido medico condotto dalle infallibili diagnosi. Quando si trovava al paese, non era infrequente vederlo passare a piedi per via Marconi, sostare davanti alla casa della sua infanzia, conversare amabilmente con gli anziani che l’avevano visto giocare bambino con i loro figli suoi coetanei. Grande, carismatico, profondamente umano, per oltre mezzo secolo il prof. Sicari è stato per noi bruzzanesi e per migliaia di italiani, calabresi, siciliani, meridionali e non, un’ancora di salvezza, un saldo punto di riferimento.

Da quando fu nominato Primario della Chirurgia di quell’ospedale, Carrara divenne la meta dei viaggi della salute per tutto il sud. Non più a Milano, non più a Torino, ma a Carrara, da lui, dal prof. Sicari, dal grande chirurgo di Bruzzano, che all’eccezionale bravura sapeva coniugare affabilità e disponibilità di cuore.

Avremmo potuto averlo a Reggio Calabria, agli Ospedali Riuniti, dove il professor Sicari si era trasferito per qualche tempo con il desiderio di spendere in loco, per la sua gente, la sua elevata professionalità, ma la grettezza dei mediocri lo costrinse, amareggiato, a rientrare a Carrara.

Eravamo e siamo orgogliosi di lui, noi di Bruzzano Zeffirio, paesino dell’entroterra ionico reggino, dove il prof. Achille Sicari ha emesso il suo primo vagito! Dobbiamo tanto a lui, a quell’impareggiabile sicurezza nel formulare diagnosi! Personalmente gli devo la vita di mia figlia. Dopo inconcludenti ricoveri in vari ospedali, solo lui, senza neanche visitarla, capì, solo attraverso la mia descrizione dei sintomi del malessere, che cosa avesse la bambina. Infallibile la sua diagnosi! All’ospedale di Carrara, negli anni ’70 all’epoca di Suor Tarcisia - ancora la ricordo! - il prof. Sicari salvò mia figlia, a soli sette mesi di età, attraverso un delicato e complesso intervento di alta chirurgia urologica pediatrica operando su ureteri e vescica.

Per noi, per tutti noi un altro dio,  il dio della medicina , l’Ille dixit delle nostre conversazioni mediche! Ho avuto l’onore di essere vicina di casa della famiglia Sicari, sia da bambina che da adulta. Si andava con Roberta, la bimba da lui operata, a trovarlo, sempre, quando veniva al paese - era contento che andassimo a salutarlo! - incominciava a parlare con lei che studiava medicina, ma finiva la conversazione con me, sindaco di centro-destra, parlando di Berlusconi. D’estate, poi, era un piacere ascoltare la sua voce ferma e vigorosa mentre, seduto in veranda, teneva lezioni sulla politica del centro-destra ai nipoti, tutti di sinistra, che l’ascoltavano, comunque, in devoto silenzio.

Era il nostro mito, bello, fine, sensibile, elegante in tutto il suo essere persona, il nostro caro, indimenticabile in quanto grande ed unico, prof. Achille Sicari! Sarà ancora il nostro astro, il luminare della chirurgia d’Italia e di Bruzzano Zeffirio, la nostra stella più luminosa che continuerà a brillare là, a ponente, nel cielo di Bruzzano, accanto a Venere, come faro di luce e di speranza.

                                                                                                                     Rosa Marrapodi