Il rispetto dell'individualità dell'altro è sacro pur stando attenti a condividere le gioie e le responsabilità
La coppia è pur sempre un'impresa. In ogni senso
    colombi
    
Al principio, quando due esseri si incontrano e si innamorano, il tempo si ferma e tutto diventa fantastico. Si fanno le cose insieme e tutto passa dopo. Viene avanti il "Noi". Col passare del tempo, a volte non molto, riemergono  la nostra individualità e le nostre priorità. In uno in maniera più preponderante dell'altro. E' nell'ordine naturale delle cose.
E a volte si ricorre ai ricatti morali per far si che l'uno si adegui ai desideri o bisogni dell'altro. Ci vuole una forte dose di autoanalisi e onestà per riconoscere che i bisogni non possono essere condivisi solo perché si sta in coppia.
E' necessario che ognuno riconosca cosa vuole per essere felice o almeno stare un poco in pace e andarla a cercare, anche se da solo, senza criminalizzare l'altro. Per ritornare a fare le cose in coppia quando gli interessi condividono. Quando si hanno personalità ben strutturate e consapevoli la coppia non si sfascia, non scoppia, ma trova lo spazio per potersi esprime anche individualmente. Trovo personalmente sciocco e perverso volere costringere l’altro a fare, sotto ricatto affettivo, scelte su richieste non condivise. Nella realtà purtroppo questo è all’ordine del giorno. E alla fine quando la misura è colma si arriva allo scontro finale e al divorzio. Perché l’anima vessata alla fine porta il conto.
Imparare a mediare prima porta, forse, a evitare morti e feriti alla fine della storia iniziata con i migliori auspici sotto la spinta emotiva e ormonale.