madonna caravaggio rd.jpgCome promesso, il direttore di RadioCivetta pubblica i Commenti che giungono su questo giornale on line e ringrazia.
Ecco integralmente il contenuto della lettera indirizzata ai Ferruzzanesi, a Don giuseppe e al Sindaco:


23-06-2008 18:59
Sento il forte bisogno di parlare a cuore aperto del problema di Ferruzzano e spero ardentemente che il direttore responsabile ,a cui vanno i miei complimenti e miei ringraziamenti per questo giornale on-line, decida di pubblicare queste lettere aperte.


Carissimi “ferruzzanoti”,
cosa sta succedendo alla nostra piccola e amata comunità? Possiamo ancora dire di essere una comunità? Gli abitanti di Ferruzzano sono persone di cuore,di grande intelligenza , grande disponibilità .


Noi,solitamente , accogliamo tutti e allora mi chiedo e vi chiedo :cosa è successo con il parroco?Perche alcuni si sono allontanati dalla chiesa del nostro paese?Vi prego torniamo uniti ad ascolatre la parola di Dio.Non trasformiamo la chiesa in un luogo di scontro sociale.Noi abbiamo bisogno di un pastore ,giovane,dinamico,con voglia di fare ,di progredire ,di crescere insieme.Questo parroco ha voglia di fare tutte queste magari ha sbagliato in qualche occasione ma è innegabile la sua dedizione alla chiesa di Dio.

Azzeriamo la situazione .Parliamoci , magari inizialmente,anche attraverso questo giornale on-line. (mandate a tutti i vostri contatti l’indirizzo di radio civetta al di là del fatto specifico è un esempio di grande civiltà ) Riprendiamo il dialogo,chiariamo malintesi diventiamo propositivi e non dimentichiamo mai il detto dei nostri avi “i chigliu chi vidi mezzu cridi i chigliu chi senti non cridiri nenti”. Vi voglio bene a tutti indistintamente.
Una “ferruzzanota” con il cuore a pezzi



Carissimo Don Giuseppe,
madonna col bambino.jpg io sono una cittadina di Ferruzzano,credente ma forse non praticante in modo come Lei vorrebbe.La Sua presenza a Ferruzzano,a mio avviso,è nessaria ,utile e proficua. Dinamismo mentale e determinazione contraddistiguono la Sua personalità e la nostra comunità ha bisogno di un pastore come Lei. Io sono qui per incoraggiarla a restare.Lei deve continuare a lavorare per noi e con noi non a “lottare “ per noi o peggio ancora “lottare “ contro qualcuno di noi .La situazione che si è venuta a creare è semplicemente assurda e paradossale.

Il circolo vizioso in cui si è venuti a trovare va assolutamente interrotto e con una certa urgenza.Facciamo prevalere il buon senso.Lei deve essere il prete di tutti dei “buoni” e dei “cattivi”,di chi frequenta la chiesa e di chi non la frequenta, dei poveri e dei ricchi, di una parte politica e dell’altra parte politica. Lei ,sicuramente,mi insegnerà che la fede è un fatto intimo e personale e non “politico”.
Mi creda noi abbiamo bisogno di un pastore e non di un “eroe”.
Per amor del Cielo lasci stare la “baraccopoli”,lasci stare “i soldi del passato”,lasci stare le beghe tra gruppi .Usi la Sua intelligenza per stare al di sopra di pettegolezzi e maldicenze.

E’ bello sentire le Sue omelie ricche di significato ma… per favore non usi le stesse per “sgridare i cattivi”o per togliersi sassolini dalla scarpa.Ci aiuti ad aitarLa. Termino con lo stesso detto di prima “i chigliu chi vidi mezzu cridi i chigliu chi senti non cridiri nenti”. Con tanta tanta stima e ammirazione.
Una “ferruzzanota” con il cuore a pezzi.


Carissimo Sindaco,
Lei, come tutti noi, ama questo paese Faccia uno sforzo per trasformare questo gruppo di persone disgregate e sparpagliate in una vera comunità.Contribuisca anche Lei a smorzare le polemiche .Azzeri la situazione e ricominciamo.Apra o riapra il dialogo,chiarisca i malintesi. Mi creda non sto difendendo il Parroco ma sto cercando di difendere “noi” da “noi”.
Si stanno creando due fazioni “pro” e “contro” che si caricano di animosità lacerando i rapporti interpersonali . Le ferite di tale lacerazione resterebbero anche dopo l’eventuale trasferimento del parroco. Ci aiuti a mettere in pratica il detto dei nostri antenatic “i chigliu chi vidi mezzu cridi i chigliu chi senti non cridiri nenti”. .
Una “ferruzzanota” con il cuore a pezzi.