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bruno contrada.jpgTesti a difesa Dr. Bruno Contrada ( prima parte )
CONTINUIAMO A FORNIRE LE PROVE DELLA FALSITA’ DELLE ACCUSE CHE HANNO PORTATO IN CARCERE IL DR. BRUNO CONTRADA SULLA BASE DEL PRINCIPIO:
“Vivano i pentiti assassini, muoia Contrada” affermato da improvvisati inquirenti che hanno prosperato e prosperano nel SUD profittando della degradata condizione di miseria e di anarchia morale. ( Prima puntata ) L’inquisitore albocrinuto e i suoi accoliti non potevano accettare che Bruno CONTRADA fosse la memoria storica della lotta alla criminalità organizzata, in SICILIA e in ITALIA; specie nel momento in cui quella “lotta” doveva servire non a combattere davvero la criminalità ma a mantenere la gestione coloniale del potere mafiosavoiardo nel SUD, di cui sono aspetti speculari oggi la prosecuzione della detenzione del Dr. CONTRADA, a rischio di vita, e l’occupazione militare dopo averlo invaso di rifiuti del Nord, prima che delle povere buste dell’immondizia familiare. Pubblichiamo a puntate, per la grande mole, le diverse testimonianze dell’innocenza di Bruno CONTRADA per il quale inoltreremo autonoma richiesta di Grazia al Presidente della Repubblica, ferma restando la richiesta di revisione ( ne riporteremo il testo nel prossimo numero del DIBATTITO ) portata avanti dai difensori Avv. MILIO e Avv. SBACCHI. Si parte dalla prova scritta rappresentata da una lettere del Dr. Giovanni FALCONE che prova anche la falsità di quanti, in odio a CONTRADA, dissero che ne diffidava

“… TRIBUNALE DI PALERMO -UFFICIO ISTRUZIONE PROCESSI PENALI N. 529 di prot. Palermo 8 febbraio 1982

All’Ill.mo Signor QUESTORE di PALERMO

Mi è gradito esternarLe i miei più vivi ringraziamenti per la intelligente e fattiva collaborazione della Squadra Mobile e della Criminalpol di Palermo nelle indagini istruttorie relative al procedimento penale contro Spatola Rosario ed altri, imputati per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e di altri gravi delitti. Mi consenta di segnalare, in particolare, il dott. Bruno Contrada, dirigente della Criminalpol Sicilia, il dott. Ignazio D’Antone, dirigente della Squadra Mobile di Palermo, il vice questore dott. Vittorio Vasquez, il comm. capo dr. Guglielmo Incalza ed il m.llo P.S. Santi Donato, i quali, pur in mancanza di strutture adeguate rispetto alla gravità ed alle dimensioni del fenomeno mafioso, hanno portato allo scrivente continua ed incisiva assistenza, rivelando, altresì, nel compimento di indagini delegate, ottime doti di capacità professionale. Cordialmente
IL GIUDICE ISTRUTTORE
f.to Giovanni Falcone”.

I difensori del Dr. CONTRADA evidenziarono come “… Sarà certamente utile ricordare che il dr. Falcone scrive nel 1982, cioè, quando, secondo le propalazioni dei pentiti e dello stesso Rosario Spatola citato nella lettera, il dr. Contrada avrebbe maturato più di sei anni di anzianità di servizio “nella disponibilità” di Cosa Nostra; a tre anni di distanza dei presunti rapporti incrinati tra Contrada e Giuliano e a due anni dalle supposte diffidenze di Immordino e dalla riferita puzza di bruciato avvertita da Cassarà.

 L’interrogativo non è dei più semplici: Mente il “sempre vivo” Falcone, o mentono quanti, per accusare, utilizzano i morti?”.

LE TESTIMONIANZE CATEGORIA PER CATEGORIA A PARTIRE DAI CAPI DELLA POLIZIA ( dagli “… stralci più significativi delle testimonianze rese dagli uomini delle Istituzioni.” )
Testimonianze
Capi della Polizia Parlato Giuseppe Prefetto Prima Classe Consigliere di Stato Capo della Polizia dall’ottobre 1976 al gennaio 1979.
Udienza del 21 aprile 1995
...Ma io l’ho conosciuto sempre come un funzionario professionalmente preparato, capace, ma non ho avuto nessun rapporto negativo sul conto del dr. Contrada durante la mia lunga permanenza nel Ministero degli Interni; quindi non ho ricordi di nessun genere dal lato negativo, ce li ho soltanto, anzi, dal lato positivo, perché, ripeto, era ritenuto e dai superiori, Questore, Prefetto e da altri, lui era a Palermo, come funzionario professionalmente capace sotto tutti i punti di vista. 
Avv. Sbacchi: - ...Prefetti, Questori o alti funzionari di Polizia o organi della Magistratura le hanno mai rappresentato qualcosa in negativo nei confronti di Contrada, in questo suo periodo fino alla...

Parlato G.: - No, lo escludo! ...Mai nessun giudizio negativo. E’ stato mantenuto a capo della Criminalpol per quel periodo.

Coronas Giovanni Rinaldo Prefetto di Prima Classe E’ stato Ministro dell’ Interno. Capo della Polizia da gennaio 1979 ad aprile 1984.
Udienza del 21 marzo 1995
... (Dopo l’assassinio di Giuliano)
L’allora Questore, mi pare, Epifanio... propose di affidare temporaneamente l’incarico (Dirigente della Squadra Mobile) al dottore Contrada... (che) era ritenuto dal Questore funzionario particolarmente esperto, che aveva una profonda conoscenza dell’ambiente malavitoso..., sacrificandolo anche per la duplicità dell’incarico (1). ...Insomma, tutto era riferito ai requisiti che aveva il dottor Contrada. ...Nell’ambito della Mobile c’era tensione e... agitazione anche perché l’assassinio di Boris Giuliano aveva scosso l’ambiente... Appunto per questo, si ritenne di affidare l’incarico al dottor Contrada che con spirito di servizio, debbo riconoscerlo, accettò di ricoprire l’incarico anche di Capo della Squadra Mobile. ...Il fatto stesso che gli era stato affidato quell’incarico(2) , significava che il dottor Contrada era un funzionario qualificato.

Avv. Milio: - ...In tutto questo arco di tempo(3) , lei ha avuto occasione di sapere, di apprendere dai suoi funzionari dipendenti, a qualunque livello, notizie di sospetti, di collusione del dottor Contrada con ambienti criminali e mafiosi in particolare, o con singoli mafiosi?

Coronas G.: - Assolutamente, no.

Avv. Milio: - ...Lei ricorda, nella sua carica, di avere avuto spesso, di avere ricevuto spesso, frequentemente, lettere di questo genere, cioè, di elogio incondizionato per l’attività dei funzionari, di funzionari di polizia da parte di giudici, di magistrati? (4)

Coronas G.: - Beh, non è frequente, insomma. Sono segnalazioni particolari. ...Il giudizio sul dott. Contrada era ampiamente favorevole. Mi veniva dagli uffici del Ministero, dagli atti del personale... ...Il fatto stesso che gli ha affidato(5) l’incarico di Capo-Gabinetto... so che aveva un gran concetto e grande considerazione del dott. Contrada.

Avv. Sbacchi: - ...Da prefetti, Questori di Palermo, capi degli uffici del dott. Contrada, Alto Commissariato...

Coronas G. : - I giudizi che ho sentito esprimere nei confronti del dott. Contrada erano favorevoli.

Avv. Sbacchi: - ...Totale coefficienti parziali: 100 - variazione nel limite: +5% - punteggio massimo complessivo per la carriera: ottimo. ...questi (6) sono usuali nella vita di un funzionario?

Coronas G.: - Le dico subito: è un giudizio al massimo. Al massimo, perché c’è un +5. Allora la valutazione era fino a 100, poi c’era un’aggiunta che poteva andare fino al massimo del 5, se il funzionario aveva svolto i propri compiti in modo lodevole ed encomiabile. E quindi ebbe il massimo.

Porpora Giuseppe Prefetto Prima Classe Consigliere di Stato Capo della Polizia da aprile 1984 a febbraio 1987.
Udienza del 30 maggio 1995

...No. Non ho avuto nessuna... riferimento, né alcuna considerazione negativa nel periodo in cui sono stato Capo della Polizia.

...In termini negativi, nessuno.

...Ricordi specifici non ne ho. Per il Prefetto De Francesco certamente aveva fiducia e parlava bene del dottor Contrada.

Avv. Milio: - Quindi lei non ha mai saputo che il dott. Contrada fosse sospettato di avere collegamenti anomali?

Porpora G.: - Nei periodi in cui sono stato Capo della Polizia, no. Tutto quello che oggi ogni cittadino sa, lo sa per effetto della stampa.

...So che dal fascicolo esiste un rapporto positivo nei confronti del dott. Contrada da parte del Prefetto Boccia...

Avv. Milio: - ...Per il dott. Contrada non ha elementi in contrario?

Porpora G.:
- Non ho elementi.

Parisi Vincenzo Prefetto di Prima Classe (deceduto) Capo della Polizia dal febbraio 1987 alla fine del 1994. Direttore SISDe dall’aprile 1984 a febbraio 1987. Vice Direttore SISDe dal 1981 al 1984.
Udienza del 15 luglio 1994


... (Il dott. Contrada) fu trasferito a Roma... perché evitasse Palermo, data la situazione in cui era esposto anche, secondo me, al tempo fisicamente.
...E il motivo era di tutela del funzionario. Ecco, io qui vorrei chiarire perfettamente che il funzionario era accompagnato dalle migliori referenze, sia del Prefetto Emanuele De Francesco, sia del Prefetto Riccardo Boccia.
... La conoscenza dei problemi di mafia del dott. Contrada è stata sempre straordinariamente approfondita. Io più di una volta gli avevo parlato per avere orientamenti... riportando la impressione che fosse veramente un grande conoscitore di questo ramo di attività.

... Io ho avuto sempre una preoccupazione... che la sua stagione palermitana fosse finita,
... non avesse più interesse a lavorare a Palermo per l’altissima esposizione che comportava questa sua presenza a Palermo. ...Io gli misi a disposizione anche un appartamento perché potesse abitare e stare a Roma in maniera continuativa, con la raccomandazione di non occuparsi della Sicilia, di raccolte di informazioni sulla Sicilia, di starne fuori... ma non per una ragione personale di diffidenza, date le referenze ricevute e il curriculum... un curriculum singolare tra quelli dei funzionari di polizia. ...

Di tanto in tanto affioravano guizzi... direi fatti nei quali veniva chiamato in causa, rispetto ai quali appariva assolutamente estraneo. ...C’era stato un attacco, se non sbaglio, di un giornale per un fatto che risultò non assolutamente addebitabile al dott. Contrada... ...

Egli non poteva operare a Palermo, e in qualunque presenza a Palermo si esponeva a pericoli. ... Ho anche detto che più volte lo consultai su vicende di mafia. Era la persona più esperta che vi fosse, e devo dire certamente molto ma molto dotata anche di una memoria straordinaria, una memoria storica significativa, autentica, che permetteva di ricostruire nel dettaglio ogni vicenda; e io ero un neofita...

...Una figura che da un punto di vista documentale emergeva, che per i suoi precedenti di straordinaria positività appariva in primissimo piano; poi queste chiacchiere... senza avere mai un solo dato obiettivo di riscontro che mi consentisse di stabilire con certezza come stessero le cose.

P.M.: - ...Lei... si oppose alla nomina del dr. Contrada a Dirigente Generale?

Parisi V.: - Sì, è vero, ma no... perché avessi dei dubbi sulla posizione altamente meritoria del funzionario, non avevo nemmeno alcun dubbio sulle sue qualità morali e professionali e nemmeno sui contributi eccezionali che aveva dato alla lotta alla criminalità e anche come Capo Gabinetto dell’Alto Commissario e funzionario del SISDe. ...(La nomina) era solo inopportuna; era lecita, era possibile. ...Era un’opposizione legata a fatti di cronaca. ...La nomina è un atto politico... ...per cui a volte le scelte cadono sugli uni piuttosto che sugli altri, perché motivi di opportunità lo sconsigliano, pure in presenza di elementi di merito assolutamente incontestati. Nel merito non vi era controversia, tant’è che quando nel silenzio della cronaca che taceva, si è potuto far giustizia. Il problema era di compiere un atto di giustizia...
...Come era accaduto a De Francesco, come era accaduto a Riccardo Boccia, così anche Malpica avevano una altissima opinione del dr. Contrada e in effetti dice: “Questa è un’ingiustizia, è una cosa che bisogna farla finita... è l’ora di dargli questa nomina... perché deve subire un’ingiustizia? ...Ha tutto il diritto, è una persona che dà tanto, che ha dato tanto...”.

... Il Prefetto De Francesco... ne parlava come di un figlio, di una persona eccezionale, stimatissima...

Avv. Sbacchi: - Le risulta che nel periodo giugno’91 - dicembre ‘92... (il dott. Contrada) ha eseguito una serie di importanti operazioni contro il crimine organizzato, meritando elogi del Ministro degli Interni, suoi stessi e della Presidenza del Consiglio? Parisi V.: - E’ vero. Sì a Roma, sì. ...E le operazioni di maggior rilievo mostrano ragionevolmente di ritenere che l’iniziativa giornalistica sia strumentalmente diffamatoria.

... La storia di Palermo e di Cosa Nostra insegna che ogni volta che vi è un attentato alla reputazione di una persona, vi è sostanzialmente una esposizione della stessa persona a rilevanti pericoli di ogni tipo. O la si uccide sul piano morale, o la si uccide con il tritolo o con i proiettili. Questo è.

1- Era allora Dirigente della Criminalpol Palermo
2-Dirigente del nucleo interprovinciale della Criminalpol.
3-Durante il periodo in cui Coronas è stato Capo della Polizia , 19/1/1979 - 30/4/1984.
4-Si fa riferimento ad una lettera datata 16 luglio 1980 e firmata dal Dott. Ferdinando Imposimato, su carta intestata “Ufficio Istruzione Roma”
5- L’Alto Commissario De Francesco.
6- Giudizi delle schede di valutazione annuale del dott. Contrada.


( fine prima parte)  Fonte: DIBATTITOnews 23 luglio 2008 direttore Francesco Gangemi