Pin It
universo_200_pxDa dove veniamo e  dove andiamo. Domanda che l’uomo si è posto dalla nascita della  sua coscienza e dalla consapevolezza delle due cose certe: la nascita e la morte, ha trovato tante risposte nei miti, nelle filosofie, nelle religioni, dai primordi all’epoca moderna, ma i dubbi e le incertezze non sono mai stati dissipati.

Da sempre l’uomo deve inchinarsi davanti al mistero. Alla sacralità del mistero.

Ritengo triste e riduttivo il materialismo che nega che il Creato sia opera di un Creatore e che l’uomo non sia una sua creatura animata dal soffio divino,  trascendente, parte dell’infinito e delle eternità.

Lo conferma la creatività che ha consentito all’uomo di evolversi superando ogni volta i limiti della propria condizione umana. Più complessa è la sfida che dall’alba della vita l’uomo deve affrontare nello scontro tra la propria distruttività che si contrappone alla costruttività, facendo emergere il libero arbitrio che rende l’uomo responsabile della proprie scelte dando senso alla nostra vita.

Non posso credere che il complesso processo biologico che ha trasformato quel semplice primitivo organismo  in questo complesso straordinario, e in parte ancora misterioso, essere che è l’uomo, il quale è riuscito a trasformare l’ambiente, a  sfidare le forze della natura solcando i cieli, immergendosi negli abissi ecc... , possa ricondursi ad un arido materialismo.

Accettiamo umilmente il mistero dell’infinito e dell’eternità. L’evoluzione dell’uomo è innegabile così come è innegabile la sua imperfezione.

Non vi sono certezze ma la fiducia e la speranza possono aiutarci a vivere animando il nostro immaginario e sentirci “Ombre vaganti” nell’universo.

Anche Platone diceva che l’anima è stata in un altro mondo prima di venire in questo, anche se in modo diverso. In questo l’anima è lo scrigno degli affetti e dei sentimenti.

Allora “ Riscoprire l’anima è in realtà un passaggio obbligato per riscoprire l’amore, in un felice accoppiamento tra anima maschile e anima femminile, tra anima materna e anima paterna, tra anima dei bambini e quella dei genitori, nel cammino della nostra vita che va dalla nascita alla morte e chissà, forse, perché no? perché si? anche al di la della morte”.
Da “La riscoperta dell’anima” Franco Fornari.

Anna Pallade