magistrato.jpgSe c'è qualcosa che non si può tollerare è l'abuso di potere. Specialmente quando è esercitato da esseri che istituzionalmente lo detengono, il potere, e fanno quello che vogliono sui malcapitati che non sono di loro gradimento.

Veniamo al dunque. Parliamo oggi, tanto per cambiare, di tribunali, magistrati e collaboratori di questi, i medici CTU, per meglio specificare: i consulenti tecnici d'ufficio.

Veniamo ai fatti che vi voglio illustrare.

giust corinto.jpgAl tribunale di Locri, tribunale di Pace o di  Guerra, i CTU vengono raccattati non si sa come.

Se tu vuoi sapere e chiedi il curriculum professionale del CTU che ti è stato affibbiato, curriculum che è pubblicatiosu internet in tutto, pardon, quasi tutto il territorio nazionale, ti viene risposto che non sono fatti tuoi. La legge sulla trasparenza è per il tribunale di Locri e per gli ordini professionali, una favola metropolitana.


In tutto il territorio nazionale, pardon, quasi tutto, nei tribunali c'è un ufficio dei consulenti tecnici, dove gli aspiranti iscrivendi depositano la loro domandina, corredata dalle specializzazioni in possesso nonché del lavoro svolto, nel comparto pubblico preferibilmente, nei settori corrispondenti alle specializzazioni possedute. Dopo di che, più o meno mensilmente, si riunisce un consiglio che stabilisce chi è idoneo e chi non lo è a diventare consulente del giudice, in base ai requisiti presentati. Se si è idonei a collaborare con il giudice, hai le carte in regola, vieni iscritto in uno specifico albo da dove in genere il giudice attinge per ogni specifica questione nominando il consulente con la relativa competenza per il caso in esame.


Dopo di che, quando tu medico iscritto a questo apposito albo pubblico, vieni nominato CTU in una causa, civile o penale che sia, hai degli obblighi da rispettare. Il primo è la puntualità! La consegna dell'elaborato peritale nei termini definiti in udienza dal giudice e, se non ce la fai per quella data, per la complessità del caso o altro che devi motivare, avanzi un'istanza al giudice prima o contestualmente alla scadenza della data del deposito, perché questa data è assolutamente agganciata all'udienza successiva fissata in quella precedente in cui è stato nominato il CTU e nella quale questo ha prestato giuramento.

Ma al Tribunale di Locri non è cosi, non sempre, ma credo mai, se tanto mi da tanto!


La procedura regolamentare della conduzione di una perizia è la seguente: si inizia con un colloquio di tipo amministrativo, che si definisce inizio delle operazioni peritali in cui si incontrano gli avvocati delle parti, eventualmente le parti ed eventualmente i consulenti tecnici di parte. In questa sede si depositano i fascicoli di causa e si acquisiscono eventuali altri documenti che vengono consegnati al consulente d'ufficio che mette tutto a verbale con la firma di tutti presenti, che sarà poi consegnato al giudice. Dopo di che il consulente fissa un calendario di incontri, per visitare il periziando e nei quali si chiedono, se il caso è complesso e lo richiede, consulenze di altri specialisti, se il nostro consulente nominato d'ufficio non fosse competente. Sempre dopo istanza al giudice se al momento dell'udienza di presa dell'incarico ciò non è stato chiesto e verbalizzato.

A Locri non pare sia così! Il consulente tecnico d'ufficio abusa del suo potere in maniera talmente schifosa che lo prenderesti a calci nel posto dove, campo nudisti a parte, non batte mai il sole. Con un'arroganza senza limiti fa quello che vuole. La consulenza spesso si limita a un solo incontro: quello dell'inizio delle operazioni peritali! Lì inizia e lì finisce! Incontro dove in genere si acquisiscono i fascicoli processuali e si stila un verbale. Per poi proseguire. Invece qui nulla più. Dopo mesi e mesi di giacenza dei documenti, dopo un letargo infruttuoso, viene, fuori termine depositato il distillato delle elucubrazioni mentali del professionista fiduciario del giudice. Quando vuole e come vuole. Semplicemente non rispetta i termini della consegna. Senza spiegazioni, senza rispetto per il paziente, l'avvocato e tutto il circondario. Nessuna istanza di proroga avanzata. Il giudice sembrerebbe acconsentire a questo andazzo. Nessuno pare sia andato sotto procedimento disciplinare. L'avvocato del malcapitato periziando un giorno si e l'altro pure va a fare la questua in cancelleria: è stata consegnata la perizia? Il cancelliere esausto lo caccia via irritato da questa presenza petulante! Dopo di che, si fa per dire, passano ancora settimane, se non mesi, oltre il termine di consegna definito in udienza e… voilà, il consulente d'ufficio deposita luovo! Intanto si è a cavallo dell'udienza che, a questo punto, bisogna rinviare di almeno un altro mese, perché nessuna decisione può essere presa, la consulenza non essendo stata presentata nei termini non può valutata dall'vvocato del ricorrente e dal consulente di parte, ove ci fosse, per potere fare delle controdeduzioni ed eventuali opposizioni. Ma non importa! Il medico consulente del giudice si sente un dio… può disporre come vuole e trattare a pesci in faccia chi non gli aggrada.

Il paziente, in genere un povero cristo, può aspettare e se a giudicarlo per problemi di testa o di piedi è un medico non specialista nel merito delle patologie lamentate, o non specialista affatto, poco importa.

Se l'avvocato fosse sveglio e cosciente di tutti questi abusi cui è sottoposto lui e i suoi clienti chiederebbe un risarcimento danni per sé i e suoi clienti, per gli abusi subiti e per la lesione della dignità della persona! Ma questo in un paese civile, non in terronia! Qui vige il comparaggio! E chi non è compare ha la vita molto difficile! Viene isolato con l'uso della calunnia e dell'ingiuria. Se gli va bene… se no con i crisantemi al cimitero!

In Calabria si vive cosi, prendere o lasciare…Auguri e figli maschi!

Vassilia