Ernesta Adele Marando intervistata in diretta su Telemia la Tv dei due mari

60-news-ernesta-marando03-11-11Fu invasione non annessione! Come scrisse, in una mozione depositata al primo parlamento italiano a Torino il 20 novembre 1861, ill deputato Francesco Proto, duca di Maddaloni. Quello che ho detto e quello che non sono riuscita a dire per limiti di tempo nell’intervista condotta da Pino Carella. Qui il video integrale dell’intervista andata in diretta il 3 novembre scorso, quattro giorni fa. Alcuni passaggi della mia intervista:
" … Io non sono una nostalgica. I tempi cambiano. Non sono mai vissuta sotto un Regno. Sono per la democrazia. Per il rispetto di una volontà popolare. Ma non posso ammettere una così grossolana distorsione della storia. Sono per la ricerca della Verità. E la verità storica è che il Sud è stato massacrato non per Unire niente. Ma per annientarlo... 

Era un grosso pericolo per altre potenze del Nord. Ancora oggi assistiamo ad atti di razzismo. Di qualche giorni fa la notizia, data sentita proprio durante la vostra rassegna stampa su Telemia, di una famiglia ingiuriata come “Calabresi terroni” in un albergo di Genova sol perché il figlioletto aveva sporcato qualcosa mangiando patatine da una bustina. Fortuna che questa famiglia ha sporto denuncia. Tutte le maestranze si levano in volo se qualcuno osa soltanto fare un accenno alle centinaia di migliaia di africani che trovano asilo in Italia e devastano i Centri di accoglienza. Mai così accoglienti come in Calabria e i Sicilia. Ma poi gli stessi italiani “uniti” massacrano i calabresi chiamandoli terroni e ‘ndrahgetisti. Questo è nei fatti. Appena accade un fatto di sangue o di vandalismo in Calabria è la ‘ndrangheta la responsabile. Prima di qualunque ragionevole indagine. In tempo reale, contestualmente al fatto, la ndrangheta, è lei la colpevole... 

... I temi trattati dai miei giornali. Radiocivetta è un giornale online. Dedicato all’ “Informazione sulla ricerca della Verità, della Libertà, della Giustizia, della Cultura e della salute" Su RadioCivetta, molti sono gli articoli di denuncia dedicati alla cattiva amministrazione in Calabria, in Italia. Alla mala gestione di alcuni enti locali. Alla malagiustizia, alla malasanità. Ma trattiamo anche di eventi culturali. Mostre, interviste. Di Salute. Abbiamo creato anche una videoteca che raccoglie appunto eventi culturali. Comprese le puntate di Radici. Documentari che raccontano di una Calabria laboriosa e onesta. La raccolta di favole calabresi a cura del professor Orlando Sculli di Ferruzzano. Orlando Sculli è uno scrittore, uno studioso e profondo conoscitore del territorio e della sua storia chiamato a parlare in importanti congressi scientifici internazionali. Ha scritto numerosi lavori pubblicati su riviste prestigiose. Su antichi Palmenti e vitigni. Su videoteca c’è una sezione dedicata a “Terra di missione” con reportage da vari paesi visitati. E altro. Visitatela. Questi sono gli argomenti che appassionano i nostri lettori. Non abbiamo sponsor. Facciamo “in casa”. Eppure in due anni e mezzo, da quando abbiamo messo il contatore, RadioCivetta ha avuto oltre 61.000 visite e J’accuse online quasi 50.000. Sono giornali liberi. Nati per il gusto di cercare la verità. Non saltiamo sul carro dei vincitori. Anzi, per un triste destino, ci troviamo sempre tra quelli che devono lottare con i denti per avere quello che ci spetta.

PARLIAMO ORA di J’Accuse… ! "Atto d'accusa contro ogni forma di ingiustizia" - Giornale periodico on line a carattere politico e culturale. J’Accuse… ! online e in Stampa, due testate indipendenti ma collegate tra loro dedicate alla diffusione degli atti di ingiustizia. Un atto d’accusa contro chi viola i diritti Umani. Il nome della testata ha tratto origine dall’atto di accusa che Emile Zola lanciò contro il Presidente francese per l’ingiusta condanna di un ebreo l’ufficiale dell’esercito francese Alfred Dreyfuss. Accusato ingiustamente di tradimento ed incarcerato per anni alla Cayenna. La battaglia giornalistica condotta dal giornalista e scrittore Zola portò ad un nuovo processo e alla verità. Emerse che Dreyfuss fu condannato con false prove. Anche allora c’erano i “pentiti”. Alfred Dreyfuss fu prosciolto e tornò libero. Dopo quattro anni.

Abbiamo trattato del Caso Contrada. Per noi estraneo alle molte accuse che gli sono state mosse e in carcere da innocente. Già quattro anni fa abbiamo scritto della necessità della revisione del suo processo in quanto nei procedimenti passati in cui subì le condanne troppe sono state le lacune e le zone d’ombra. E adesso la procura di Caltanissetta ne finalmente ha autorizzato la revisione. Su J’accuse online esiste un dossier con articoli molto illuminanti sul caso Contrada. Abbiamo scritto a Febbraio scorso sulla stupida guerra in Libia mossa dall’Italia e i rischi cui si sarebbe andati incontro.

Ecco, da pochi giorni, dopo l’eliminazione di Gheddafi e la sua esposizione mediatica in modo barbarico assistiamo alle disposizioni del nuovo governo. L’introduzione della Sharia. La lapidazione delle donne considerate adultere. Sulla scia dell’Iran. Abbiamo scritto tanto sui festeggiamenti dell’Unità d’Italia. Unità che non c’è mai stata. In realtà il Sud e la Calabria in particolare sono stati tracimati dai conquistatori piemontesi e inglesi. Non voglio dilungarmi su questo tema. Andate sul giornale online  e troverete una ricca raccolta di articoli al proposito.

Andate su”cerca” digitate Unità d’Italia e verrà fuori un elenco. Voglio qui ( nella videointervista ndr ) invece leggervi solamente quanto scrisse nella lettera di dimissione dal parlamento nel 1863 - due anni dopo la famosa Unità d’Italia - il Duca di Maddaloni, chiamato appunto a far parte del nascente parlamento in Piemonte perché dichiaratamente antiborbonico. Si dimise quando si rese conto di come si arrivò alla famosa unione e il suo vero significato. Eccola ( Si può fare scorrere sullo schermo. Ecco alcuni dei temi trattati da J’Accuse… !. Abbiamo scritto contro il provvedimento bestiale che riguarda il carcere duro. Il cosiddetto 41 bis. L’equivalente pena di morte. Con l’applicazione di torture. Contravvenendo ai principi costituzionali che vieta la tortura. La lesione alla dignità e la negazione dei diritti civili. Il carcere deve essere un luogo di rieducazione. Di cura. Non un campo di concentramento.

Le nostre prime proposte per uno sviluppo della Calabria: Innanzi tutto completare l’autostrada che da 20 anni è in costruzione. In molte parti interrotta. Questo ha contribuito all’isolamento della Calabria;

Attivare l’ADSL la linea internet veloce. Molti paesi, compreso Ferruzzano, ne sono privi e questo contribuisce ancora all’isolamento. Chi ha un computer deve o attivare con la linea telefonica fissa un abbonamento ISBN carissimo o usare la pennetta. Che non consente una fruizione dei servizi internet molto valida. L’uso è a tempo e molto costoso;

Costruire porti turistici e commerciali perché la Calabria ha 750 chilometri di costa e in proporzione all’estensione è la regione meno dotata di questi scali; Rilanciare il porto di Gioia Tauro con collegamenti veloci alla zona portuale di ferrovie e strade;

Sistemare le linee ferroviarie specialmente quella ionica che attualmente è indegna persino per un paese del terzo mondo; Ripristinare immediatamente le ferrovie della Calabria che sono state smantellate mentre se valorizzate potrebbero essere uno splendido veicolo di promozione turistica come in Svizzera. La Calabria veniva definita negli anni ’60 come una Svizzera con il mare a due passi; rilanciare il turismo sfruttando le potenzialità abbandonate alla fine degli anni ’80 e mai più ripristinate;

Aiutare e incrementare le onlus che aiutano i bisognosi, stanziare fondi per le associazioni di volontariato;

Queste le più urgenti misure accompagnate da altre non meno importanti. Questi sono solo degli accenni per una cura a questa Terra malata.

Per quanto riguarda la mia ultima missione in Bolivia come medico e giornalista potete leggere quanto ha letto Pino Carella durante l’intervista. Sono due pagine del mio diario. Potete leggerle cliccando sui titoli: “Terre di Missione”e " Diario dalla Bolivia. Il tempo è fermo. Solo il vento fischia tra le foglie degli alberi"
. O le potete ascoltare dall’intervista video.

Roma 7 novembre 2011 Ernesta Adele Marando

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