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avvglupis rd 100.jpg Arrestato Avvocato Lupis per detenzione di pistola nel bagaglio a mano.
L'Avvocato si è dichiarato innocente. La Pistola non è sua e ha chiesto i filmati delle telecamere dell'aerostazione dove aveva lasciato i bagagli.  
Ma... al momento le telecamere però non funzionavano... niente prove! Ha chiesto la rilevazione delle impronte digitali sulla piostola, ma... impossibile.
Il poliziotto che la aveva estratta dalla sacca a mano le ha cancellate!
L'ha presa a mani nude...

Radiocivetta pubblica integralmente il testo dell'iInterrogazione Parlamentare presentatadall'Onorevole  Sergio Cola in riferimento all'arresto dell'Avvocato GiuseppeLupis all'aerostazione di Reggio Calabria il giorno 11 gennaio 2004 per il rinvenimento di una pistola  nel suo bagaglio "a mano".
 
Atti Parlamentari  - 12503 - Camera dei Deputati

XIV legislatura - Allegato B ai resoconti - seduta del 10 febbraio 2004

Interrogazione Parlamentare presentata da SERGIO COLA

martedì 10 febbraio 2004 nella seduta n.421  

COLA. - Al Ministro della giustizia. -


Per sapere -
premesso che: nel primo pomeriggio dell'11 gennaio 2004 la Polaria di Reggio Calabria procedeva all'arresto dell'Avvocato Giuseppe Lupis, penalista del Foro di Locri;

a determinare il grave provvedimento era stato il rinvenimento di una pistola in uno dei borsoni sottoposto a controllo nei varchi di accesso alle sale di imbarco, che il legale portava con sè nel recarsi a Milano per motivi professionali;

il bagaglio contenente l'arma era stato posto sul nastro dello strumento di controllo dallo stesso Avvocato Lupis, che, quando gli era stato fatto notare da un'agente che la telecamera evidenziava la presenza di un'arma aveva manifestato stupore ed incredulità;
Prima ancora che si procedesse al suo arresto, l'Avvocato Lupis rendeva una dichiarazione spontanea con la quale rappresentava che, essendo un usuale fruitore del mezzo aereo per i suoi continui spostamenti, non avrebbe mai commesso la leggerezza di portare seco un'arma, peraltro sottoponendo il borsone che la conteneva egli stesso al controllo;

nella stessa dichiarazione aggiungeva che i suoi bagagli a mano li aveva lasciati incustoditi per alcuni minuti presso una sala di accettazione quando si era recato alla biglietteria;

gli agenti procedenti, per le particolari modalità del fatto e per la personalità, non certo allarmante, dell'Avvocato Lupis, ebbero a riferire allo stesso che lo avrebbero denunciato a piede libero;

di contrario avviso fu il P.M. di turno, che diede disposizioni ai verbalizzanti di procedere all'arresto del legale nonché al sequestro di tutta la documentazione, del computer e dei floppy, contenenti esclusivamente dati relativi a processi ed a fatti professionali;

con una strabiliante tempestività quasi contestualmente all'arresto, la notizia, poco prima delle ore 18.00, fu diffusa a tal punto che l'ANSA l'aveva già battuta e Televideo l'aveva già riportata;

l'Avvocato Felice Retez, difensore del Lupis, avanzava subito al GIP una richiesta di immediato interrogatorio.

Il GIP fissava l'atto alle ore 13.00 del 12 gennaio 2004. Non fu possibile procedere perché il PM non aveva trasmesso gli atti, per cui l'interrogatorio fu rifissato alle ore 09.00 del 13 gennaio 2004.

Neanche questa seconda volta si poté procedere in quanto il PM non aveva ancora provveduto a trasmettere il fascicolo, rispondendo ad una specifica richiesta che egli aveva 48 ore di tempo a disposizione.

L'interrogatorio fu poi svolto alle successive ore 13.45 perché solo allora furono trasmessi gli atti, benché in quel periodo di tempo non risulti alcuna attività di indagine, nemmeno quella sollecitata dalla difesa ex articolo 358 c.p.p.;

all'esito dell'interrogatorio il GIP, dopo aver convalidato l'arresto applicava la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari; in data 22 gennaio 2004 il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria annullava il provvedimento, rimettendo in libertà l'Avvocato Lupis, ancorché con la sottoposizione all'obbligo di firma;

senza avere assolutamente la pretesa di sindacare provvedimenti giurisdizionali, appare comunque opportuno sottolineare che l'Avvocato Lupis è noto, oltre che per essere un valente professionista anche per avere più volte denunciato una serie di fatti che coinvolgevano pesantemente alcuni Magistrati calabresi;

il legale è anche uno dei fondatori e collaboratore del periodico «Giustizia giusta» e si dedica da più di un decennio ad un'attività di denuncia di episodi di mala giustizia, tant'è che è stato più volte querelato da Giudici per avere assunto coraggiose prese di posizione, anche in pubblici dibattiti con riferimento ad episodi di mala giustizia;

tra gli altri a querelarlo è stato anche il Dottor Caselli e suscita perplessità il fatto che gli sia stato notificato in carcere il relativo avviso di chiusura delle indagini;

se secondo l'interrogante il comportamento del magistrato procedente fa pensare ad un accanimento nei confronti dell'Avvocato Lupis -:

più specificamente, appare legittimo chiedersi perché gli atti siano stati trasmessi al GIP con l'indagato in stato di arresto solo alla fine del tempo consentito e dopo che il GIP e la stessa difesa, con istanza ad hoc, avevano sollecitato la trasmissione degli atti;
tutto ciò, senza che risulti essere stata disposta, in quel periodo di tempo, alcuna indagine né tanto più quella sollecitata dalla difesa ex articolo 358 c.p.p.; ed ancora, chi sia stato a diffondere la notizia con tanta tempestività quando l'Avvocato Lupis era stato appena tratto in arresto;

se, quanto segnalato non costituisca idoneo presupposto per disporre una ispezione acchè sia fatta piena luce su quanto accaduto al fine di verificare se sussistano eventuali profili di rilevanza disciplinare.
(3-03051)