athena-logo-piccoloIl 20 Febbraio 2011 su RadioCivetta la nascita della Videoteca. Una nuova sezione dedicata a diversi settori ed interessi ma in particolare al territorio della Regione Calabria. Alla sua storia cultura tradizioni. Il nostro primo collegamento con il servizio andrà in onda oggi Domenica 20 Febbraio 2011. Il primo documentario che apre la nostra serie è quello su Ferruzzano e il terribile terremoto che lo sconvolse seminando desolazione e morte il 23 Ottobre 1907. Un mio rispettoso omaggio al paese da dove provengo e ai tanti miei cari che continuano a vivere nel mio ricordo.

Inoltre è dedicato un settore alla "Nascita dell'Unità d'Italia" a spese del Sud.  Al come è nata! Nella Videoteca di RadioCivetta nella sezione "Il Regno delle Due Sicilie. Storia di un massacro" troverete dei Videoclip selezionati tratti da You Tube e degli articoli che fanno vedere la storia dalla parte dei vinti. Quella storia che non è nei libri di storia scritti dai vincitori. l'Unità d'Italia se fosse avvenuta con atti democratici sarebbe stata una realtà da festeggiare. L'Unità d'Italia è nata in un bagno di sangue con il massacro del Popolo del Sud. Con il saccheggio e il genocidio da parte dei piemontesi e di gregari  sanguinari come  Giuseppe Garibaldi. RadioCivetta non festeggia l'Unità d'Italia. Fino a che che non sarà riconosciuto il massacro perpetrato  alle spalle  di centinaia di migliaia di innocenti. Fino a che non sarà ristabilità la verità. Fino a che veramente non ci sarà uguaglianza e pari opportunità per tutti gli italiani.

Nessun festeggiamento per i 150 anni di "Unità d'Italia". Nata con un bagno di sange innocente del Popolo del Sud scippato del suo benessere e messo in catene da un Nord indebitato. quel Nord che da allora in poi, dopo essersi appropriato dell'oro di Napoli, cerca di fare tacere la voce dei meridionali umiliandoli e denigrandoli. Bollandoli come camorristi'ndraghetisti  e mafiosi. Da Napoli in giù gli italiani sono considetati dei deportati. E come tali trattati.

 

Ernesta Adele Marando
Direttore di RadioCivetta

comunidad-san-jose-boliviaEsistono luoghi al mondo dove vivere è difficile. Quasi impossibile a volte. Per le condizioni economiche, sociali, politiche, climatiche. Dove vivere è una continua sfida. Ci sono persone che si recano in questi luoghi, in queste terre lontane dalla loro Patria. Le ragioni per cui vanno possono essere tante. Da quelle di evadere dal proprio mondo perché diventato troppo stretto, a volte, a quelle proprio legate a missioni di vera e propria solidarietà. A quelle ancora legate all’informazione. Far conoscere al resto del mondo quanta Umanità sofferente ci sia. Nella polvere. Abbandonata. Sola nel proprio calvario. Qualunque sia la ragione del loro andare l’esito è che, queste persone che vanno “oltre i confini del mondo”, testimoniano con i loro racconti quanta povertà esista ancora. Quanti occhi di bambini cercano una luce che illumini il loro destino che sarà buio se non addirittura spezzato se non si attiveranno quei canali  necessari per trasmettere aiuti concreti. Salute e benessere.

" Quello che tu puoi fare è solo una goccia nell'oceano... ma se non lo fai quella goccia mancherà per sempre" Madre Teresa di Calcutta

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TelemiaRadiciNella videoteca sarà a poco a poco creato un archivio con una sezione dedicata ai documentari della serie "Radici" il cui autore è Pino Carella. Ne inseriremo uno la settimana ma saranno, una volta inseriti in archivio, visionabili sempre in qualsiasi momento.

Questi documentari della serie Radici sono stati già mandati in onda dall'emittente televisiva calabrese Telemia cui appartengono con i diritti d'autore riservati. Hanno suscitato un grande interesse di pubblico per gli argomenti trattati e i luoghi visitati. I luoghi della nostra memoria. Pino Carella e lo staff di Telemia hanno gentilmente deciso di condividere ancora questi documenti con il mondo, dietro nostra richiesta, attraverso il nostro web magazine RadioCivetta.

Il primo documentario che apre la nostra rassegna è sul terribile terremoto che la sera del 23 ottobre 1907 alle 21 spazzò e spezzò il cuore di Ferruzzano. Le Sue Memorie.

NOTE DELL’AUTORE

favolaLa presente raccolta di fiabe, ancora non conclusa, fa riferimento a tutto il territorio della Locride, così ricco di particolarismi linguistici e tende a rappresentare, almeno con una sola fiaba appunto, tutti i paesi, per cercare di evidenziare la straordinaria vivacità dei  dialetti, così vivi e diversi a pochi chilometri gli uni dagli altri. Pertanto il percorso iniziato con “I cunti di Ferruzzano” e “Le fiabe della Locride” continua, nella prospettiva di salvare dall’oblio una quantità rilevante di questa sezione di beni culturali intangibili, della nostra area.

Dall’indagine condotta emergono delle stranezze oltre che delle difficoltà. Infatti a fronte di certe comunità, che con piacere si aprono e fanno dono della propria “letteratura orale”, esistono delle altre, talvolta apparentemente emancipate, che si chiudono a riccio e si rifiutano di collaborare per un’operazione di salvataggio.

Un’autentica miniera si è rivelata Ferruzzano, dove sono state reperite, al momento circa 107 fiabe, ma anche Samo, Ciminà, San Luca, han dato il loro contributo; proprio su queste tre comunità bisognerebbe indirizzare l’indagine, perché da esse potrebbero derivare delle sorprese notevolissime. È da ricercare inoltre, il motivo per cui da alcune aree, ancora non è arrivato alcun contributo. Il riferimento va a Sant’Agata, Casignana, Gerace, Roccella, Gioiosa Jonica, Mammola, Martone, Camini, Placanica, Stignano, Monasterace, Pazzano, Bivongi.

Alcune comunità hanno dato non molto, specie in riferimento, alla loro importanza culturale; quelle dell’entroterra, chiuse agli influssi esterni, protette nelle loro specificità culturali dall’isolamento, sarebbero le più abilitate ad essere rappresentate in modo rilevante. Comunque non è sempre una regola, in quanto talvolta, da quelle  più conservative , con molta difficoltà è arrivato un piccolo contributo.

A questo punto si può addivenire a delle interpretazioni. Le “aree più emancipate” da molto tempo hanno perso quasi completamente i loro beni intangibili, poiché ivi i bambini ed i ragazzi, da subito nel dopoguerra avevano trovato forme nuove e più moderne di evasioni ludiche, rimuovendo la “cultura del focolare”. Per alcune comunità chiuse, ancorate strettamente alle tradizioni, talvolta le più abiette, i beni intangibili non hanno alcun valore, in quanto essi non sono quantificabili e non si possono trasformare in rilevanti somme di denaro. Inoltre i rappresentanti di tali mondi, si sono abituati ad un nuovo concetto di utile e di bello, espresso dal luccicante, dal colorato, dal prestigioso, da esibire  come espressione di status symbol.

Per fortuna questo modo di sentire è relegato a qualche area, per cui bisogna insistere ed invitare gli anziani e i vecchi ad aprirsi e fare dono a quelli che verranno, del mondo incantato delle fiabe, prima che sia definitivamente inghiottito, dal “mare dell’oblio”.

Orlando Sculli

giardino della kolymbetra - agrigento

In questa categoria verranno pubblicate a scadenza più o meno periodica  delle schede che trattano di piante e frutti. Schede descrittive create e curate dal Professor Orlando Sculli di Ferruzzano.


Apre la serie una scheda sul susino Rusìa.

prunus domestica

Ecco cosa mi scrive il Prof. Orlando Sculli:” Cara Ernesta, eccoti subito una scheda sul susino Rusìa, di cui ti mando una foto. Con questa operazione si può cominciare la costituzione del Chepos ( giardino ) delle Meraviglie virtuale. Pertanto puoi già cominciare ad  impaginare il tuo giardino delle meraviglie. Mi impegno a mandarti una scheda alla settimana… “.

Io a mio nome e a nome dei lettori ringrazio infinitamente il Prof. Orlando di cui tutti conosciamo la grande cultura e l’impegno. So del suo poco tempo e quindi capisco che anche se animato dalle migliori intenzioni, potrà essere che talvolta i tempi di invio potranno essere più dilazionati. Grazie Orlando. Ernesta

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Filmati interviste reportage dallo Stato Pontificio

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Quell'Unità d'Italia che di fatto non c'è mai stata. I"Fratelli" del nord hanno sempre avuto il diritto di primogenitura su quelli del Sud. I Cenerentoli della Patri Unita. L'Unità d'Italia nata dal massacro del Regno delle Due Sicilie. Nessun festeggiamento per i 150 anni  della sua nascita costata sangue al Popolo del Sud.

Quell'Unità nata da un bagno di sange innocente del Popolo del Sud scippato del suo benessere e messo in catene a un Nord indebitato. Quel Nord che da allora in poi, dopo essersi appropriato dell'oro di Napoli, cerca di fare tacere la voce dei meridionali umiliandoli e denigrandoli. Bollandoli come camorristi,'ndraghetisti  e mafiosi. Da Napoli in giù gli italiani sono considetati dei deportati. E come tali trattati.

E' ovvio che non saremmo felici se veramente ci fosse quell'Unità d'Italia che si va sbandierando in maniera veramente melense da un anno. Se esistesse veramente. " Scordammoce o passato..." Ma al solito sono solo chiacchiere. Nella sostanza l'Italia è divisa più che mai. Da fili spinati e con la corrente elettrica incorporata che separano il mondo dei buoni e lavoratori, quelli del Nord, da quelli brutti sporchi e cattivi e mafiosi del sud. A questo siamo. Solo l'ipocrisia di cui i nosrti polticanti sono docenti universitari è la bandiera di questa falsa fratellanza.

Qui troverete dei Videoclip selezionati tratti da You Tube e degli articoli che fanno vedere la storia dalla parte dei vinti. Quella storia che non è nei libri di storia scritti dai vincitori. L'Unità d'Italia se fosse avvenuta con atti democratici sarebbe stata una realtà da festeggiare. L'Unità 'Italia è nata in un bagno di sangue con il massacro del Popolo del Sud. Come è nata. Con il saccheggio e il genocidio da parte dei piemontesi e di gregari  sanguinari come  Giuseppe Garibaldi.

RadioCivetta non festeggia l'Unità d'Italia. Fino a che che non sarà riconosciuto il massacro perpetrato  alle spalle di centinaia di migliaia di innocenti. Fino a che non sarà ristabilità la verità. Fino a che veramente non ci sarà uguaglianza e pari opportunità per tutti gli italiani. Fino a che i nordisti non renderanno omaggio ai suddisti e alla loro terra, offesa con l'ingiuria di terronia. Fino a quel giorno, purtroppo lontano, di fratellanza e unità si dovrà avere il pudore di tacere.

 Quell'Unità d'Italia che di fatto non c'è mai stata.I "Fratelli"del nord hanno sempre avuto il diritto di primogenitura su quelli del Sud. I Cenerentoli della Patri Unita