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castagna fuori del comune-600pxLa storia dei castagni in Calabria s’incrocia sicuramente con quella dei primi coloni ellenici che vi sbarcarono,se non addirittura con i pelasgi che li precedettero,in quanto  tale pianta da frutto,da cui si sono sempre ricavate  essenze utili per ogni necessità dell’uomo,è originaria dell’area pontica ( Mar Nero ),interessata dalla prima colonizzazione greca. Infatti, a pensarci , da tale albero,oltre i frutti ,si ricava il legname per costruire infissi, mobili,sostegni per le viti ed anche botti. Nella nostra regione esiste un patrimonio di castagneti, quantomeno tra i più importanti d’Italia e da alcune aree, tra cui quella di Platania,in provincia di Catanzaro si produce legname preziosissimo,utilizzato dai mobilieri non calabresi e spacciato per rovere. Svariate erano le varietà da frutto portate da popoli diversi , ma naturalmente esse sono state trascurate per cui  molte si sono estinte.

Memoria storica
Ogni territorio montano e premontato ,si fregiava d’impianti molto estesi di boschi di castagno,considerati fino al secondo dopoguerra,molto utili anche per l’alimentazione umana e per le attività più importanti delle società che li avevano creati.
Dalle castagna si otteneva la farina, da cui si ricavavano le “pizzate”, specie di focacce, ma che era mescolata anche con quella di grano per la panificazione.
Oltre che per essere mangiate fresche le castagne erano essiccate, ma prima venivano messe in grandi contenitori e tenute in acqua per alcune ore di modo che morissero i piccolissimi vermi contenuti destinati altrimenti a crescere e a rovinare i frutti.
Dopo tale operazione venivano messe ad essiccare al sole per molti giorni e poi private della buccia ormai, secca, previa battitura con dei bastoni di legno appositi; le castagne a questo punto cambiavano nome e venivano dette “ pastille “.
Dalle piante monumentali,talvolta millenarie ,che si possono visitare nelle montagne,spesso a testimonianza del movimento dei monaci basiliani,che li avevano piantate,ci si rende conto di quanto fossero indispensabili,in un passato che appare così lontano .Tra le tante varietà,spiccavano quelle che producevano castagne enormi .Era leggendario un castagno di Roccaforte del Greco che produceva frutti spettacolari,mentre in contrada Scrisà ,nel comune di Bruzzano  da un castagno particolare venivano fuori delle castagne ,che non erano contenute dalla bocca  di chi tentasse di addentarle; un’esemplare analogo sopravviveva a Santa Nici (Santa Vittoria ),nel comune di Africo.Tutte queste piante prodigiose non esistono più,divorate dagli incendi.Nel mese di ottobre del 2010 è stato trovato a Ferruzzano ,un castagno innestato quattro anni prima,in contrada Trapani, che produce frutti enormi ,in ricci normali ,quasi piccoli.Una castagna di quest’albero ha pesato 60 grammi ed il suo diametro era di 55 millimetri.L’innesto è stato prelevato da un’esemplare di Mammola (R. C. e la pianta giovane non gode di ottima salute, forse perché attaccata dal cinipide del castagno, mentre la pianta madre è morta. Sarebbe indispensabile provvedere ad un’operazione di salvataggio.